Tra progressi tecnici e ritardi culturali

 

Anche una questione squisitamente tecnica, come quella delle energie rinnovabili, può costituire l’ennesimo esempio del modo in cui la disponibilità di sistemi innovativi rischi di passare nella più assoluta mancanza di considerazione. La cultura tecnica e la logica produttiva, nel momento stesso in cui faticosamente cercano di sfondare il guscio delle antiquate autoreferenzialità, sempre più soffocanti, denunciano, per l’ennesima volta, la necessità non più rinviabile di mediazioni linguistiche, e di senso, che si trova ormai al di fuori della propria sistemica dimensione.

E ancora una volta la soluzione, o, meglio, la constatazione, si ritrova portando lo sguardo sopra i “nuovi territori” che si vengono formando, laddove nascono e si sviluppano le reti, e dove soggetti interagiscono tanto per il tramite della affinità, quanto della diversità.

Che lettura dare allora delle “giornate” di Grottammare, consolidato punto di riferimento nazionale per aziende e ricerca? Certo, una grande quantità di incrementi in ordine alla operatività tecnica e alla convenienza economica è stata annunciata, e con generosità le amministrazioni territoriali, gli imprenditori e i ricercatori si sono prodigati in un generoso sforzo di comunicazione. E, sicuramente, questa e altre simili iniziative aiutano e aiuteranno a vedere le cose in modo “nuovo”. Nondimeno, si avverte la necessità di una propulsione maggiormente strutturata.

Urgono supporti alla comunicazione, di modo che latenti disponibilità culturali possano tradursi in azioni efficaci, in qualcosa che abbia la capacità di dare voce e senso alla produzione, e, al contempo, contrastare l’insensata pro-duzione, semplicemente leggendo il dato concreto di una situazione. È necessario riuscire a districarsi fra le contraddittorie letture “certificate” della realtà. .....                                                             

 

 

 

   
   
 

 

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